Bill Kaulitz dei Tokio Hotel: vive in America, ma resta tedesco e adora la Merkel

Foto di Layla Barkat

di Rosanna Sabella

Aveva giurato che se Trump avesse vinto le presidenziali sarebbe tornato in Germania. Per sempre. Ma alla determinazione di Bill Kaulitz e alle sue convinte asserzioni non credono più neanche le sue amate fans, ormai. Neppure le più fedeli e accanite che lo seguono dal successo di “Durch den Monsun” (2005). Allora il leader della band aveva solo quindici anni.

In dodici anni, tanta acqua è passata sotto i ponti. E per i”quattro ragazzi di Magdeburgo” molti cambiamenti sono sopraggiunti, volontari e involontari.
Anche i supporter nel frattempo sono cresciuti e buona parte della fanbase li ha abbandonati lungo il cammino, non riconoscendosi più nei loro beniamini.
Fece scalpore, soprattutto, la pubblicazione e la diffusione, nel 2015, di un video (“Feel it all”), in cui l’androgino frontman mentre, si dava al sesso di gruppo e si iniettava eroina nel braccio, stringendo con forza il laccio nella bocca. Il video fu girato a Berlino, ma la band tedesca si era già da tempo trasferita a Los Angeles ed era ancora sotto contratto con la Universal. E fu scandalo.

Non molto tempo sarebbe trascorso perché i quattro di Magdeburgo tagliassero i ponti con la nota casa discografica americana. O viceversa. Che cosa accadde di preciso non è dato sapere, qualcosa sicuramente andò storto. E oggi i Tokio Hotel hanno un contratto con la Sony, proprio quella produzione che li aveva rifiutati quando erano ancora i “Devilish”.
A cinque album di distanza e dopo bizzarre e alterne vicende, la storia dei Tokio Hotel continua. A differenza di quella di altre note boy-band tedesche come i Cinema Bizarre e i Killer Pilze, sempre volendo rimanere nel filone dell’emo-rock.

Prima di lasciare nuovamente Berlino, peraltro del tutto a sorpresa, circa due settimane, fa Bill Kaulitz aveva confidato alla modella Eva Kelley di essersi sentito molto frustrato nella precedente collaborazione con la Universal. E aveva aggiunto che certi cambiamenti, nel mainstream, si rendono a volte necessari, anche se dolorosi. “Una nuova folla ci aspettava negli States, desiderosa di conoscere i nuovi Tokio Hotel. E non si trattava solo di ragazze. Ma anche di donne adulte e molti uomini. Mi piace che il pubblico sia vario…”.

Foto di Layla Barkat

Alla domanda su come si senta a a LA e che tipo di rapporto avvia con questa città, il cantante ha risposto che ama Los Angeles ed è qui che si è sentito per la prima volta adulto, ma che ogni tanto sente il bisogno di prenderne le distanze e di tornare a Berlino.

“È a L.A. che ho cominciato ad avere una vera vita sociale, a uscire senza sentirmi osservato, seguito. Per poi, in realtà, tornare a sentirmi solo e isolato…” ha dichiarato Bill Kaulitz.
Nella lunga chiacchierata con la Kelly, pubblicata sotto forma di intervista dal blog 032c, il cantante ha dichiarato di sentirsi un po’ stressato negli States, anche quando ha voglia di fumare una sigaretta.
“La gente ti urla dietro: hey, qui non si può fumare! E le aree riservate ai fumatori sono sempre meno numerose e più anguste anche nei club esclusivi. Così ho smesso di andarci. È ridicolo!”

Foto di Layla Barkat

Non sono una persona sana” ha confessato il cantante alla Kelley “almeno non nel senso in cui lo intendono a L.A.. Così mi sento un po’ un alieno, qui. Ecco, sono rimasto il tipico europeo, tedesco se volete. Non mi sveglio alle otto, non faccio yoga e non bevo smoothies, quindi…”.
D’altro canto, però, Bill ammette che in America si sente più al sicuro, sconosciuto (o quasi) tra gli attori e le celebrità che affollano Beverly Hills e dintorni, convinto se un paparazzo è a caccia di scoop non seguirà lui, ma preferirà correre dietro a Brad Pitt o a Britney Spears.

Insomma, Bill Kaulitz vuole “fare l’americano” ma è e resta tedesco, fin nelle più intime fibre del suo essere.
“Con chi andresti a cena o con chi fumeresti in santa pace la tua sigaretta?” lo incalza Eva Kelley.
Angela Merkel! esclama Kaulitz senza esitazioni. “So che non fuma, ma se fumasse sarebbe lei la mia partner ideale per una cena a base di zuppa di patate e una sigaretta. La ammiro molto. La trovo davvero una donna interessante. Sì, sarebbe bello…”.

Ad “Angie”, come la chiama affettuosamente Bill, che non si lascia sfuggire l’occasione di mettere continuamente “like” su qualunque cosa la Merkel pubblichi sulle sue pagine ufficiali, il messaggio pare non sia ancora arrivato.
Questo invito potrebbe essere un’occasione ghiotta per la cancelliera, che potrebbe persino decidere di sfruttare il fascino che esercita su una parte dello star system per darsi un tono “pop” in piena campagna elettorale!