Potsdam, un tuffo nel cuore del Brandeburgo e nello stile rococò

potsdam
di Arianna Tomaelo

Duemila ettari tra giardini, palazzi, monumenti e fontane a Potsdam sono la superficie che nel 1999 l’UNESCO ha dichiarato “patrimonio dell’umanità”. Se Federico il Grande potesse darci un’occhiata ora, probabilmente si direbbe molto compiaciuto di come si è sviluppato negli anni il territorio attorno a Sanssouci, il bel palazzo dai toni del sole che l’imperatore aveva fatto costruire nel 1745 per creare una residenza che la famiglia reale potesse usare per fuggire alla tediosa vita di corte.

Le meraviglie di Sanssouci e le terrazze fiorite di Potsdam

Sanssouci, fulcro dell’omonimo parco, cuore di Potsdam (capitale della verde regione del Brandeburgo) e meta di quasi due milioni di visitatori l’anno, è un francesismo che significa infatti “senza preoccupazioni” e riflette nel suo splendore quello che era l’originario spirito della reggia. All’interno, sale riccamente adornate da stucchi e dipinti di grandi maestri, complemento di un ambiente elegantissimo, in cui l’imperatore soleva intrattenersi con le grandi menti dell’epoca. La biblioteca è lo specchio della corrente illuminista che dominava l’Europa del tardo XVIII° secolo, mentre le terrazze fiorite, che nelle stagioni calde invitano ad una passeggiata o alla lettura di un buon libro, sono in parte sfruttate per la coltivazione di vigne e frutteti. Lo farzo e il lusso che si respirano in questa suggestiva cornice, nel tempo hanno fatto guadagnare al palazzo l’appellativo di “Versallies tedesca” e riflettono appieno l’interpretazione prussiana della corrente rococò. Insomma, parliamo di una vera e propria isola di piacere.

L’edificio è edificato su un solo piano, apparendo come una costruzione bassa e lunga. Ogni sala rappresenta un’opera d’arte: dalla Sala Voltaire, animata con motivi ispirati alla fauna e alla flora e dedicata all’omonimo poeta, con il quale l’imperatore vantava un legame d’amicizia, alla Sala dei Concerti, che il sovrano usava per dilettarsi nella pratica del flauto, ogni spazio fu progettato facendo attenzione a curare il minimo particolare e a dar sintonia all’ambiente nel complesso.
La residenza principale venne fatta costruire tra il 1745 e il 1747 su ordine di Federico, il quale commissionò  l’opera all’architetto Georg Wenzeslaus Von Knobelsdorff. Ai lati si stagliano due edifici complementari: la Pinacoteca, celebre per i suoi interni, e le Neue Kammern.


Leggi anche:
Passeggiando nel parco di Sanssouci: il Neues Palais

 


Il complesso iniziò a crescere già nel 1763, con la realizzazione del Neues Palais, castello a nord del parco di Sanssouci e che venne fatto erigere con lo scopo di celerare la fine della sanguinosa Guerra dei Sette Anni contro la Francia. Ancora, nel 1786 l’imperatore avviò la costruzione del Neuer Garten a nord di Potsdam, tra i laghi Heiliger See e Jungfernsee: non solo un giardino con annessa un’Orangerie, ma anche un palazzo di marmo, una grotta di conchiglie e una ghiacciaia. Tra le altre costruzioni del parco, meritano sicuramente una visita il Tempio dell’Amicizia, dedicato alla sorella maggiore di Federico, Guglielmina, e la Casa Cinese, omaggio all’ossessione dell’imperatore per la cultura asiatica.

Circa 30 anni dopo la morte di Federico (1786), l’archietto di esterni Peter Joseph Lenné cominciò la ristrutturazione dei giardini e dei parchi, che con gli anni avevano perso la loro bellezza e il loro ordine: il risultato fu un incredibile successo. Successivamente, tra il 1914 e il 1917, l’imperatore Guglielmo II fece aggingere un’altra costruzione al complesso, il castello Cecilienhof, un omaggio al figlio Guglielmo e alla moglie Cecilia.
Caratterizzato dalla modesta facciata in stile Tudor, la sua particolarità sta, anche in questo caso, nell’essere un cimelio della storia: fu infatti proprio la residenza Cecilienhof a ospitare nel 1945 la Conferenza di Potsdam, dove gli Alleati discussero le sorti della nuova Europa.
Con la scissione della Germania, Potsdam rientrò tra i territori della DDR, perdendo in parte la sua visibilità. Dalla caduta del Muro, e grazie al suo riconoscimento come patrimonio UNESCO, è finalmente tornata in auge.
Se vi state chiedendo se per raggiungere questa destinazione esotica dobbiate prendere un aereo, tre bus e un treno, potete stare tranquilli: incredibile ma vero, Potsdam e le sue bellezze si trovano a meno di un’ora da Berlino. La destinazione è infatti raggiungibile prenendo un treno regionale da Friedrichstrasse o dalla Hauptbahnhof, o addirittura semplicemente con la linea S7 della S-Bahn.
Un’idea per una romantica gita fuori porta, ma senza allontanarsi da Berlino.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!