Elezioni berlinesi: l’umorismo dei partiti. Volontario e a volte anche involontario.

ridere photo

di Axel Jürs

Umorismo e satira come programma di un partito sono elementi che in Europa non avremmo di primo acchito collegato alla Germania. Invece Die Partei (Il Partito) si presenta proprio così, anche nelle prossime e ormai imminenti elezioni berlinesi. Veramente Die Partei  all’inizio doveva essere più una parodia dei partiti, con il fine di dimostrare le assurdità di alcuni meccanismi del sistema, ma per raggiungere questo obiettivo ha dovuto comunque partecipare alle elezioni e superare i relativi ostacoli amministrativi, come ad esempio una soglia minima di firme di cittadini che supportasse la sua partecipazione. Die Partei usa sopratutto slogan ironici o anche cinici, per esempio “Die Partei. Macht Geil”, che è un gioco di parole, in cui “Macht geil” vuole dire qualcosa di ben diverso dall’aggettivo “machtgeil” (ossessionato dal potere), cioè “mi eccita”.
Esiste inoltre, in Germania, anche un certo umorismo negli slogan dei partiti tradizionali, sebbene ovviamente non equiparabile allo stile di Die Partei, che mira a prendere in giro tutto il sistema politico e gli stessi elettori. Anche i partiti già presenti in parlamento cercano infatti di mostrare una certa leggerezza nella comunicazione e a volte la volontà di cambiare la comunicazione stessa, come nel caso del partito Die Piraten (I Pirati). Con un linguaggio, un programma e degli slogan “di rottura”, nel 2011 i Pirati hanno ottenenuto un grande successo, presentandosi come partito della politica digitalizzata, con nuovi canali di communicazione, come Liquid Democracy. Nonostante fossero un partito totalmente nuovo, sono stati premiati in quelle elezioni con quasi il 9% dei voti. Poi la loro “liquid democracy” è stata forse troppo liquida e in 5 anni di rappresentanza in parlamento i Pirati hanno perso non solo la maggioranza dei membri, ma anche dei loro deputati.

Alla fine della lista delle formazioni politiche tradizionali o anche solo ragionevolmente plausibili, si trovano poi partiti con programmi e slogan di cui è difficile decidere l’appartenenza o meno alla sfera prettamente umoristica. Del resto, in una nazione che organizza anche l’umorismo in associazioni (Vereine) a volte è difficile distinguere. Per esempio partecipa alle elezioni berlinesi di quest’anno il Bergpartei (Partito del monte), che ha un nome un pò speciale nella pianura di questa regione sabbiosa. Si definisce come Überpartei (Meta-partito) e attraverso i suoi slogan chiede agli elettori non solo attenzione, ma anche, per esempio, di amare il vicino come la propria macchina (Liebe Deinen nächsten wie Dein Auto!). Come interpretare questo monito? Forse non si può chiedere di meglio nel “Paese delle macchine”? O è forse un’espressione ironica per chiarire fino a che punto siamo arrivati, nelle nostre moderne societá consumistiche?
Il partito BüSo (abbreviazione per Bürgersolidarität, solidarietà dei cittadini) fa una proposta molto speciale e per dire la verità anche abbastanza costosa per controllare la crescita della popolazione della metropoli Berlino: usare pianeti esterni, gestendo la cosa attraverso un procedimento internazionale con base a Berlino. In un certo senso è quasi il contrario del programma della nuova destra di AfD, che coltiva la paura contro gli stranieri e che forse non ha neanche sentito parlare di questa ipotesi di solidarietà persino verso gli extraterrestri.
Un concetto demografico che non farà ridere gli anziani è quello proposto dal Partito per la ricerca della salute (Partei für Gesundheitsforschung). Visto che secondo loro i soldi per pagare le pensioni degli anziani presto non ci saranno più, una soluzione demografica unica nel suo genere potrebbe essere quella di investire tanti soldi nella ricerca al fine di debellare le malattie, o meglio, nella tutela della salute dei cittadini in generale. Questo potrebbe aiutare gli anziani a diventare così sani e sportivi che, dopo un periodo di circa vent’anni di pensione, ognuno vorrebbe ricominciare a lavorare per uno stipendio, invece di perdere tempo nella sala d’attesa del medico, in ospedale o davanti alla TV.
La Menschenfresserpartei (Partito dei cannibali) offriva tutta un’altra idea per risolvere sia i problemi demografici sia quelli connessi all’invecchiamento in generale. Con loro grande rammarico, quest’anno i suoi membri non sono stati ammessi alle elezioni dalla commissione elettorale che decide quali partiti possono partecipare e quali no. Bisogna precisare però che il Menschenfresserpartei non è stato ammesso per ragioni formali, non per colpa dei loro contenuti, come ha dichiarato la commissione in conferenza stampa. Di sicuro i giornalisti hanno dimostrato una certa timidezza nel seguire i loro eventi di persona. Chissà perché?
Comunque è da ribadire il fatto che la commissione elettorale non discrimini mai i partiti per i loro programmi, slogan o per il comportamento dei suoi membri… forse un certo umorismo è presente anche in quella commissione tanto onorevole!
Una menzione a parte andrebbe fatta per tutti quegli Einzelbewerber, candidati independenti che si presentano in ogni elezione berlinese. Varrebbe la pena esaminare anche le loro idee e i loro slogan sotto il microscopio dell’umorismo. Tanti di questi candidati indipendenti si presentavano nel 2011 sul sito Andere Parteien (altri partiti) e uno di loro lo ha fatto solo per chiarire che non aveva nè un programma, nè preferenze politiche. Quanti voti abbia ricevuto quel bizzarro signore per tanta onestà, non è dato sapere, nè è stato pubblicato sul sito degli indipendenti. Peccato! Riferimenti del genere sarebbero forse stati utili anche per capire meglio l’orientamento verso i partiti. Ad ogni modo c’è di tutto, manca solo lo slogan: “Freibier für alle, immer!” (estate per tutti, in ogni stagione dell’anno!). Potrebbe funzionare, in Germania. Quasi quasi lo metto in vendita su E-Bay per il 2021!