Villaggio Olimpico di Berlino: 80 anni di clamore, fino al silenzio

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Berlin olympic village photo
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Uno dei luoghi più inquietanti di Berlino è il Villaggio Olimpico di Elstal, a circa 20 chilometri dalla città e a tredici dallo Stadio Olimpico. Nel 1931 alla Germania venne concesso di ospitare le olimpiadi del ’36 e proprio in vista di questo importante evento Adolf Hitler fece erigere un complesso mastodontico, destinato ad ospitare circa 4000 atleti e ad essere uno dei simboli della grandezza del Reich. I lavori iniziarono nel 1934 e il progetto, affidato a Werner March, recepì le tendenze più all’avanguardia in quel momento, nonché la necessità ideologica di celebrare il regime vigente.
Il complesso era dotato di una pista di atletica leggera, alloggi per gli sportivi, sale ricreative, palestre con sauna e persino un lago artificiale. I 140 edifici residenziali a due piani, progettati intorno al focus del ristorante Haus der Nationen, vennero costruiti esclusivamente da operai tedeschi di supposta razza pura. I giochi olimpici invece, si svolsero all’insegna di una più contenuta propaganda razzista e antisemita, perché la cancelleria del Reich aveva bisogno di instaurare buoni rapporti con la stampa internazionale. Venne contenuta la repressione dell’omosessualità e si cercò di veicolare l’idea che la Germania fosse, in fondo, non troppo intollerante.
L’obiettivo finale, tuttavia, era quello di far sì che la Germania ospitasse permanentemente i giochi olimpici e che ovviamente trionfasse nell’edizione del ’36, a suggello della superiorità fisica il cui vanto costituiva parte essenziale della propaganda nazista. La storia, però, come tutti sanno, umiliò il Führer con il trionfo dell’afro-americano Jesse Owens. Le quattro medaglie e l’attenzione ricevuta da Owens nonostante il primo posto della Germania nel medagliere, rappresentarono, indubitabilmente, una delle più grandi umiliazioni pubbliche che la retorica nazista abbia subito.

Berlin olympic village photo, villaggio olimpico
Photo by sheggy©, villaggio olimpico

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Nel corso della seconda guerra mondiale il villaggio venne utilizzato per alloggiare i soldati e per allestire ospedali, mentre in seguito i russi lo usarono come base militare e come residenza per membri dello spionaggio e del controspionaggio, che si dice torturassero le loro vittime nei sotterranei che ospitano gli impianti di riscaldamento della piscina.
Al momento, i resti in stato di abbandono di quella che avrebbe dovuto essere la fulgida rappresentazione della Germania nazista sono il più grande simbolo della follia di un’epoca e della potenza erosiva del tempo. Abbandonato definitivamente a partire dal 1992, il villaggio ha subito occasionalmente incursioni vandaliche, come quando negli anni novanta è stato appiccato il fuoco ai locali che ospitano la piscina, conseguentemente diventata inagibile.
Chi ama virare sul gotico o è appassionato di storie di spettri parla di strane sensazioni avvertite da molti in presenza della piscina o della zona degli alloggi per gli atleti, ma la verità è che il deserto di Elstal ospita un unico grande fantasma, che si aggira per le sale da pranzo ormai vuote e attorno alle strutture abbandonate: il passato.