Francoforte, vantaggi e rischi di essere una porta d’accesso all’Europa: falso allarme ebola.

Foto © ND Strupler / Flickr / CC BY-SA 2.0
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Bannerino_FrancoforteFrancoforte – La globalizzazione, più ancora dello sviluppo industriale, ha fatto della città sul Meno una delle capitali del villaggio globale. L’aeroporto, la fiera e le autostrade insieme con la posizione strategica esattamente nel cuore del continente europeo che, per quanto sia in evidente declino, ancora riveste un ruolo di primaria improtanza negli equilibri mondiali, hanno fatto di Francoforte uno dei nodi centrali di transito dei flussi globali sia finanziari, sia di esseri umani, sia di merci.

Questa grande forza però, in una situazione tutt’altro che pacificata nel resto del pianeta, nè tant meno sotto controllo, paradossalmente costituisce allo stesso modo il principale fattore di pericolo in determinati contesti.

Così Fraport, il principale hub europeo, da risorsa incommensurabile a cui spesso devono sottomettersi anche gli interessi della cittadinanza (la storia dell’aeroporto infatti è stata tutto fuorchè una storia idilliaca di sviluppo sostenibile e democraticamente deciso, si veda qui), può diventare uno dei punti deboli della città proprio perchè rende prossime situazioni lontane.

Settimana scorsa proprio all’aeroporto è stato fermato un passeggero proveniente dall’Africa con febbre alta. Il pensiero è quindi subito corso alla situazione nei paesi del golfo di Guinea dove imperversa l’epidemia di ebola e il passeggero in questione è stato subito fermato. Secondo le analisi sarebbe stato solo un falso allarme, il paziente non è infetto e quindi ancora nessun caso di ebola in Europa.

Secondo quanto riportato dal Frankfurter Rundschau a colloquio con le autorità cittadine le probabilità che proprio a Francoforte i verifichi il primo caso europeo di ebola sarebbero poche. Ad ogni modo non si può mai dire e la metropoli sul Meno rimane comunque una delle porte d’ingresso dell’Europa. Le autorità tedesche e cittadine nel frattempo si preparano con la consueta efficenza. Proprio nel caso del passeggero atterrato settimana scorsa dall’Etiopia si sono potute testare le procedure di sicurezza.

Curiosa l’analogia di questa storia con il falso allarme di un caso di ebola arrivato a Lampedusa con un barcone, lanciato attraverso facebook qualche settimana fa. Si trattava delle farneticazioni di un razzista, prive di valore scientifico ma che se non altro colgono il comune destino di due luoghi molto diversi come Francoforte e Lampedusa, entrambi ai confini d’Europa ma uno come centro di gestione dei flussi, l’altro come mera periferia che subisce passivamente il proprio ruolo di luogo di transito.