La scena scacchistica underground di Berlino: Night of the Pawn

[© Max Stanglmaier / CC BY-SA 2.0]
[© Max Stanglmaier / CC BY-SA 2.0]
NB: questo pezzo, risalente al 2010, è una dichiarazione di nostalgia verso un luogo, la Bötzow Brauerei, che sarà rinnovato da cima a fondo nei prossimi anni: ve ne abbiamo parlato qui. Al momento, le serate di Night of the Pawn sono ferme.
di Joseph Pearson
(da Needle Berlin)

È una birreria abbandonata di Berlino. Oltrepasso un cancello. Una donna somigliante a un orfanello, illuminata dalla luce di una candela, mi fa entrare, ma non mi dà indicazioni. Mi ritrovo in un cortile, con un centinaio di biciclette parcheggiate e neanche una persona. I lampioni rischiarano a malapena gli edifici scuri. Esito, provo ad aprire un po’ di porte, sono tutte chiuse. Sento infine una musica, qualcosa di simile al brusio di una conversazione, cerco di azzeccare la scala giusta. Tutto cade a pezzi, è tutto secco. I muri sono spaccati, i tubi rotti, ma da lì non zampilla niente. Tutto è precario, da un momento all’altro potrebbe frantumarsi e diventare polvere.

N.O.T.PScendo le scale, attirato dal beat elettronico, dal ronzio sommesso delle voci che arrivano da sotto, da qualche parte nell’oscurità. Un pianerottolo improvviso mi conduce all’interno della stanza dove c’è folla, un fiotto di vita, come un’oasi di piante grasse nel deserto. Un bel gruppo di strani individui, dallo stile artistico, è in piedi sotto l’ampio soffitto a volta, accanto al bancone del bar. Una donna mi passa di fianco, vestita soltanto di cinghie sottili.

La luce è flebile, la maggior parte generata da una lampada nell’angolo, i bevitori sono immersi nelle tenebre sotto i riflessi di una palla da discoteca, un surrogato della luna. Cammino fino alla finestra, osservo la vista riflessa nel vetro della torre della televisione, la sua sfera a ricordare la promessa di un falso futuro. La vibrazione fa resuscitare l’edificio, come se la musica avesse fatto battere il suo cuore di nuovo.

 Attraverso nuovamente il pianerottolo, entro in un corridoio affollato. Mi faccio largo, c’è una cucina, stanno mangiando pasta da una pentola comune. Ancora più in là, una sorpresa: una stanza con lunghi tavoli metodicamente disposti con scacchiere, cronometri e giocatori determinati. Un uomo riflette, muove un pedone e dà un colpo secco all’orologio, fermando il tempo.

Quest’improvviso fuoco di creatività celato dietro a porte anonime non mi sorprende. A Berlino si possono trovare tantissimi party che si svolgono in vecchi spazi industriali, dove il piacere si trae più dall’inatteso che dallo scontato e dall’ordinario. Quello che mi sorprende è che questo party si svolga a Prenzlauer Berg, un quartiere che pensavo fosse ormai gentrificato a fondo dalle famiglie provenienti dal Sud della Germania. Anche la vista della torre della televisione, così vicina al di là della finestra, mi riporta a quel cliché, all’illusione di un momento ormai trascorso, il ritratto di come quest’area di Berlino Est appariva una volta, prima dei piani regolatori. Sembra un film dal 1992, non il 2010 in carne e ossa – a parte, forse, per i turisti alle prese con un tour guidato del Tacheles.N.O.T.P. 2, Berlino

Ma non siamo in uno squat. Questo piccolo pezzo di Berlino Est è in affitto, ed è così che  lo Sparwasser HQ Arts Offensive e il club scacchistico Night of the Pawn hanno ottenuto questo meraviglioso spazio per le loro feste. La magia è rovinata soltanto in piccola parte: la Bötzow Brauerei sembra e ricorda un istante del passato, con le macchie sui muri e le crepe del pavimento e i visitatori locali. È un’opportunità per la nostalgia, una rivisitazione di un mondo di Prenzlauer Berg ormai svanito, una via di fuga dagli appartamenti di lusso, dai ristoranti a tema e dalla “altra” Bötzow Brauerei, la Kulturbrauerei, ora un grande parco divertimenti ripulito che ospita un cinema multisala.

Non mi sono potuto fermare a lungo. Era troppo triste. Perché costringersi a restare, per assorbire quella vecchia sensazione? Da qualche parte, poco prima, c’era stata una mossa sbagliata, un problema strategico, e da quel momento in poi l’orologio aveva visto troppo tempo passare.

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The Needle è il blog di Joseph Pearson, autore e storico canadese residente a Berlino. Creato nel 2008 sotto il nome di Berlin Memory Blog, da allora è cresciuto raggiungendo circa 50mila pagine viste mensili (10/13). Scritto in lingua inglese e aggiornato ogni sette giorni, è stato votato tra i migliori blog e siti su Berlino. Potete seguire The Needle anche attraverso Facebook e Twitter.

Joseph_Pearson

Joseph Pearson è uno scrittore, storico ed esperto locale di Berlino, interessato in come il passato influisca sulle questioni del presente. Nato in Canada da una famiglia Italo-Canadese, ha frequentato il liceo presso il Collegio del Mondo Unito a Duino (Trieste) e svolto un dottorato alla Università di Cambridge, nel Regno Unito. Si è spostato a Berlino da New York city, dove ha insegnato alla Columbia University, ora insegna alla New York University-Berlin. Ha lavorato nell’ufficio stampa della Commissione Europea, dello United Nations Development Program in Central Asia, è stato corrispondente da Berlino per il quotidiano nazionale The Globe and Mail, ha lavorato come saggista e blogger per il Teatro Schaubühne e partecipato come esperto di storia per alcuni documentari, tra cui National Geographic. Potete contattarlo a questo indirizzo: needleberlin [AT] gmail.com