Energia, i berlinesi al voto per ricomprare la rete elettrica cittadina

© Berlin Energietisch [official Facebook page]

© Berlin Energietisch [official Facebook page], rete elettrica
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Il prossimo 3 novembre i berlinesi potrebbero dire una volta per tutte Tschüss Vattenfall, votando per rendere di nuovo pubblica la rete elettrica cittadina.

Il contratto ventennale tra la capitale tedesca e la multinazionale svedese Vattenfall scadrà alla fine del 2014: per questo, alcune associazioni hanno fondato un’iniziativa chiamata Berliner Energietisch (“tavolo dell’energia”), proponendo che il network di distribuzione dell’energia torni nelle mani dei cittadini.

Secondo i promotori dell’iniziativa, che hanno spedito oltre due milioni di lettere nelle case di tutti i berlinesi, il controllo pubblico dell’elettricità potrebbe portare alla nascita di un sistema di distribuzione più “economico”, “ecologico” e “democratico” rispetto a quello attuale.

I coordinatori del Berliner Energietisch, che gode del supporto delle forze politiche dei Verdi, della Linke e dei Pirati, hanno sottolineato la necessità di costruire poli di produzione energetica nel Brandeburgo, nel tentativo di abbandonare completamente l’utilizzo di energia fossile (carbone) e nucleare.


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Non tutti, però, sono d’accordo con la proposta. Secondo CDU e SPD, infatti, la mossa potrebbe costare molto cara a Berlino, le cui casse non possono permettersi di ricomprare la rete elettrica: secondo alcuni analisti, tra cui Fred Röder di Young Voices, la spesa potrebbe aggravare il debito pubblico di Berlino, già altissimo, di un ulteriore 5%.

Il risultato del referendum del 3 novembre è quanto mai incerto. Perché il voto abbia valore, alle urne dovranno recarsi almeno 630mila residenti, il 25% del totale. La soglia, però, è tutt’altro che irraggiungibile: durante l’ultima petizione simile, nel 2011 (il tema quella volta era la trasparenza nei contratti di fornitura dell’acqua), i voti raccolti furono 678mila.