TEUTONICHE SCHEGGE – A fil di penna

Anatra o anitra? Secondo Wikipedia, la forma corretta è con la A, l’altra è latino. Fatto sta che ieri me la sono pappata per la prima volta.

Una collega mezza svedese e mezza russa (sí, cari ometti, immaginatevi il risultato!) mi ha invitato per una cena a basa di anatra. Che non è una papera, a quanto pare. E quindi mi ritrovo a pensare: anatra, oca, papera. La papera cos’è? Non riesco a classificarla. Un ibrido? il nome popolare di uno degli altri due pennuti? O solo la simpatica cosina gialla che galleggia nella vasca? Piero Angela, mi manchi. E mi manca Dánilo Mainardi (accento sulla A) che disegna pennuti in pochi secondi. Eh.

Bah. Il problema è che non dovrei bere vino, e lo so. Per cui adesso ho stormi di pennuti non solo in corpo, ma anche in testa, che mi becchettano le sinapsi e fanno strage dei residui neuronali.
E inoltre…la maledizione e il karma. Poiché ho mangiato dell’anatra…cosa mi sono trovata stamattina, al momento di far la doccia?

Penserete all’Anitra WC. E invece no. In Crucchia hanno un’anatra per …l’igiene orale.

Non finiranno mai di stupirmi. Nel torpore mattutino, con il metabolismo rallentato dai dannati solfiti, ho letto attentamente l’etichetta. “Igiene del cavo orale che arriva dove lo spazzolino non riesce, per un alito sempre fresco e nessun batterio“. Potrebbe finire nella lista di “cose che ti accorgerai di volere”.

Nello stagno cerebrale mi vortica una riflessione, di quelle che uno vuole condividere col mondo, per utilità et originalità. I crucchi per chiedere se va tutto bene, un “oh, bella raga, come butta”, chiedono

“Alles in Ordnung?” oppure “Alles klar?”

che sono, letteralmente, “tutto in ordine” e “tutto chiaro”. Non fa una piega.

Ora, però, vado a rifornirmi di acqua per sciacquare i pennuti del cervello.