“Tutti a Berlino” si rinnova: più informazioni per gli italiani in fuga

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La copertina della nuova edizione di “Tutti a Berlino”

Sta per uscire una nuova edizione, aggiornata e arricchita, della guida pratica per italiani a Berlino che nel 2012 e nel 2013 ha rappresentato un vero e proprio caso editoriale: stiamo parlando ovviamente di Tutti a Berlino, il libro scritto da Simone Buttazzi e Gabriella Di Cagno di cui abbiamo pubblicato una serie di estratti qui su Il Mitte durante gli ultimi quattro mesi.

Il prossimo 6 novembre alle 20, presso la Libreria Italiana Mondolibro di Torstraße, i due autori e Angelo Bolaffi, già direttore dell’Istituto italiano di cultura a Berlino e autore del saggio Cuore tedesco, presenteranno la versione aggiornata della guida pubblicata, ancora una volta da Quodlibet.

Abbiamo incontrato Simone e Gabriella e ci siamo fatti raccontare in che cosa consista l’aggiornamento e l’ampliamento 2014 di Tutti a Berlino.

Quali sono le novità principali?
La seconda edizione innanzitutto si fregia di alcune pagine introduttive firmate da Angelo Bolaffi. Il testo è stato completamente passato al setaccio, le informazioni, i dati, le cifre sono stati tutti verificati e aggiornati, abbiamo infine controllato gli URL della sitografia che, come tutti sappiamo, tendono a invecchiare alla svelta. E giacché, nel frattempo, uno di noi (indovinate chi) ha ottenuto la cittadinanza tedesca, abbiamo ampliato quella parte, che è poi la conclusione del libro.

Tra una edizione e la successiva è passato davvero poco tempo, Berlino è veramente una città che si evolve così in fretta anche dal punto di vista normativo e legislativo?
Tra la prima e la seconda edizione sono trascorsi due anni precisi. Berlino non evolve forse più così rapidamente come accadeva fino a una decina di anni fa, tuttavia evolve. Gli adattamenti a nuove tendenze, il problema stesso dell’accoglienza di migliaia di nuovi residenti in arrivo da altri Paesi europei e non, fanno sì che l’amministrazione cittadina non possa riposare sugli allori. E questo vale anche per il sistema Germania nel suo complesso.

Cambiando le regole, le procedure, le leggi, i formulari si modificano di conseguenza e abbiamo verificato anche tutti gli allegati. Inoltre, abbiamo aggiornato dati e cifre di un capitolo cruciale: quello sull’abitare e il prendere casa. A dimostrazione che Berlino è una meta sempre agognata, i prezzi degli affitti e delle case in vendita sono ulteriormente aumentati. I quartieri più richiesti restano più o meno gli stessi ma molti traslocano verso zone più convenienti, creando quindi i presupposti per i nuovi Kieze del futuro.

Dal vostro punto di vista, com’è cambiata Berlino negli ultimi due anni? A livello internazionale se ne parla sempre di più e l’immigrazione non sembra diminuire.
Si sta normalizzando. Lo “spread” tra la Germania-Paese e la capitale-microverso è destinato a ridursi sempre più, ed è probabile che il mito di Berlino come lo conosciamo noi scompaia o subisca una radicale metamorfosi. Con normalizzazione intendiamo un affievolimento delle differenze più vistose che da sempre rendono unica la città – subculture, controculture, un’economia asfittica e fondata sulla creatività – oltre che un adeguamento all’idea che di Berlino ha chi non c’è mai stato e ha in testa la porta di Brandeburgo invece del Fernsehturm.

Wowereit lascia da sindaco, finisce un’era? Oppure Berlino viaggia già su binari ben tracciati?
Chi vivrà vedrà… certo è che quattordici anni di potere, con di mezzo il fallimentare gioco aeroportuale delle tre carte e una gestione della cosa pubblica più disinvolta che eccellente non renderanno le cose facili né al suo immediato successore dell’SPD, né a chi verrà eletto nel 2016. Il cambiamento, come abbiamo detto, è già in corso. Ha solo bisogno di un volto nuovo che lo certifichi, e l’elezione di un borgomastro (o di una borgomastra) di estrazione cristiano-democratica potrebbe rappresentare la mazzata finale. Ma noi siamo ottimisti, und das ist auch gut so.