CODICI BERLINESI – La truffa delle false “Gewerbeamt” private

Già da tempo girano in tutta la Germania (e in altri paesi d’Europa) delle lettere, con le quali viene chiesto a liberi professionisti di registrarsi presso una “Gewerberegister-Zentrale”, “Gewerbeauskunft-Zentrale”, “Gewerbeeintrag-Zentrale” oppure “Allgemeine Gewerbedatenzentrale”.
Chi riceve questa lettera potrebbe credere che si tratti di una richiesta da parte di un ufficio pubblico, una sede amministrativa, come ad esempio il Gewerbeamt. Ma non è così!

Si tratta, invece, di aziende private, come ad esempio la GWE GmbH, la DAD Adressdienst GmbH oppure la DPM GmbH, che non fanno altro che registrare migliaia e migliaia di imprenditori, liberi professionisti e aziende, per chiedere in seguito somme più o meno sfacciate, che non di rado superano i 500 euro l’anno.

L’ordine spesso vale per i successivi tre anni e viene rinnovato automaticamente ogni anno di un ulteriore anno, se non ha luogo una disdetta del contratto per iscritto almeno tre mesi prima della sua scadenza.
In passato qualche pretura ha persino accettato questa forma sottile di “truffa mediatica”, costringendo il convenuto a pagare non solo l’importo, ma anche i costi del processo.

© Preuss

Alla luce di quanto emerso finora, i messaggi inviati da queste aziende sono idonei a indurre in errore i destinatari relativamente ad elementi essenziali per la propria valutazione di adesione, in quanto, attraverso la terminologia utilizzata e in assenza di adeguate avvertenze in senso contrario, possono far sembrare che non vi sia distinzione fra il registro tenuto dalle amministrazioni comunali (Gewerberegister) e il registro cui fanno riferimento i moduli inviati da queste aziende private.

Nei messaggi, infatti, si fa riferimento alla possibilità di inserire nei relativi registri suddetti i dati relativi alle società contattate ed, in particolare, alla possibilità di fornire i dati corretti o le informazioni più attuali ai fini della registrazione completa delle società stesse.

Achtung! É sufficiente, però, leggere attentamente ciò che vi è scritto in piccolo e risulta evidente che si tratta, invece, di un servizio pubblicitario molto costoso. Inoltre, le espressioni utilizzate nella parte iniziale dei moduli, relative al loro invio, nonché le clausole contrattuali, che disciplinano il rapporto fra le parti nell’ipotesi di sottoscrizione, appaiono elementi che non possono non rendere edotto il destinatario della natura commerciale dell’iniziativa.
Accanto a tale riquadro, c’è solitamente un campo da compilare con l’indicazione del nome della ditta e della sede, preceduto dall’avvertenza per le “correzioni” ed ulteriori informazioni relative al numero di telefono e fax. Segue, quindi, la richiesta di rinviare il modulo con i dati attuali nella busta di risposta allegata o per fax.
Un consiglio? Cestinate tutto quello che ricevete da queste aziende!

Fate girare la voce!

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