Primo referendum cittadino a Francoforte, si sceglie: corse dei cavalli o calcio?

L'ippodromo con dietro la Skyline francofortese.
L'ippodromo con dietro la Skyline francofortese.
L’ippodromo con dietro la Skyline francofortese.

Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Se vivete in città (e siete regolarmente registrati al comune) probabilmente vi sarà già arrivata la lettera. Magari l’avrete guardata distrattamente o non ci avete fatto caso, ma si trattava dell’invito ad andare a votare domenica 21 giugno. Tutti i residenti a Francoforte infatti potranno esprimere il loro parere per quanto riguarda il futuro dell’ippodromo di Niederrad.

Il fatto è che l’equivalente della Lega Calcio in Germania, la Duetscher Fussball-Bund, ha da tempo messo gli occhi sul terreno e progetta la costruzione di una nuova sede – un centro multifunzionale e di servizi – e, in caso di rifiuto cittadino minaccerebbe di lasciare la città, con grande smacco per le autorità cittadine.

Ora, l’eventuale chiusura dell’ippodromo e la sua ri-destinazione d’uso, è evidente, non paiono essere argomento particolarmente emozionante per i non-appassionati. Eppure in città, nonostante il calo fisiologico dei visitatori, c’è chi si fa forte dei numeri ancora alti che l’ippodromo riesce a macinare e smentiscono la possibilità che la DFB possa decidere di trasferirsi altrove.

L’argomento migliore che i difensori delle corse dei cavalli hanno è quello economico. L’accordo tra DFB e comune, sostengono, rappresenterebbe un regalo non indifferente all’associazione sportiva. Un regalo che, ammonterebbe a oltre 80 milioni di euro, tra costi, entrate mancate e investimenti.

Tuttavia, molto schiettamente, il punto è che l’ippodromo e il suo sport sembrano appartenere ad un’epoca passata e la sua difesa sembra quasi anacronistica. Ben venga la possibilità per i cittadini di scegliere e eventualmente sottrarre all’ennesima operazione di cementificazione un’area tutto sommato ancora verede (anche se di certo non aperta all’uso comune), ma il coinvolgimento della popolazione sarebbe stato molto più semplice se tra l’eventuale fine dell’ippodromo e la costruzione di un centro della DFB ci fosse stato un periodo di “nulla”.

Se l’area verde fosse stata aperta al pubblico e la popolazione avesse potuto affezionarcisi, un po’ come è successo per Tempelhof a Berlino, la partecipazione sarebbe stata molto più semplice. Proprio con un referendum gli abitanti della capitale tedesca salvarono l’ex-aeroporto, ormai diventato parco pubblico, dalla sua “ri-privatizzazione”.

Ora, l’iniziativa cittadina dovrà scontrarsi non solo con il potere della DFB ma anche con le autorità cittadine che non sembrano volersi lasciar perdere l’occasione di mostrare il loro apprezzamento per il gioco del calcio e i milioni che esso riesce a muovere e di contro può solo offrire uno sport che non appassiona. Certo, dovesse vincere l’interesse della DFB, è chiaro che poi indietro non si potrà tornare.

[ale.gra]

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