Povera ma Sexy – “Pokerface”

© sfreimark / CC BY SA 2.0
© sfreimark / CC BY SA 2.0
di Nora Cavaccini*

Pokerface

Po-po-po-po-po-po-po-po-pokerface.
Avrà sì e no undici anni; ma ancheggia come un performer navigato.
Punta il dito e passa in rassegna a suon di musica tutto il pubblico.
Saranno più di mille persone.
Lui non sbaglia una mossa. Conosce la canzone a memoria e non ha neppure bisogno di guardare lo schermo su cui scorrono le parole.
Agile e snello, come il cipresso che è davanti agli spalti, incalza ogni poker face come se non avesse mai fatto nient’altro in vita sua.
Il pubblico è in delirio. Applaude. Incita.
Il sole è alto sopra i palazzi, un gruppo di neri gioca a basket in lontananza, e per un attimo ci si sente tutti liberati, come ubriachi.
Si direbbe anzi che la vita non sia stata altro che la paziente attesa di questo momento.
Poi però Lady Gaga finisce.
Il bambino fa un inchino, la gente urla “Zugabe”, ma è già il turno del prossimo.
È una ragazza cicciotta e pallida, con le calze troppo strette.
Ha scelto di cantare All by myself.

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*Questo post è stato pubblicato originariamente su Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin, un progetto di Nora Cavaccini. Segui il progetto su Facebook.


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