Parrucchieri sottopagati a Berlino? Intervengono i sindacati

friseur

di Pierluigi Mennitti

(pubblicato originariamente su Lettera43.it)

Il cosiddetto salario minimo per i lavori meno qualificati da tempo è considerato in Germania un cavallo di battaglia di sindacati e lavoratori, un mezzo per difendere la dignità di coloro che prestano opera in settori marginali. Nel caso di una categoria molto particolare, quella dei parrucchieri, il salario minimo verrà invece incontro anche alle necessità dei piccoli imprenditori.

AUMENTO DELLA SOGLIA MINIMA. È per questo che i rappresentanti del sindacato del terziario dei Verdi e dell’associazione degli imprenditori di categoria (la Zentralverband des Deutschen Friseurhandwerks), dopo un ciclo di trattative insolitamente rapido, hanno raggiunto un compromesso sull’aumento della soglia minima di guadagno di tutti i lavoratori che, forbici in mano, curano capigliatura e immagine di milioni di tedeschi. Sul punto economico sono tutti d’accordo: il salario minimo sarà portato a 8,50 euro l’ora. Divergenze persistevano solo sui tempi di introduzione della nuova soglia: il sindacato avrebbe voluto farlo subito e ovunque, gli imprenditori, considerando la diversificazione dei salari nelle varie regioni tedesche, avevano proposto una diffusione graduale sul territorio.

AL VIA DAL MESE DI AGOSTO 2015. Ma anche in questo caso, come riportato dall’Handelsblatt, è stato trovato un compromesso: si partirà nell’agosto 2015 e l’innovazione riguarderà tutti i parrucchieri iscritti al sindacato dei Verdi.
Il problema che affligge buona parte degli esercizi commerciali di questo genere in Germania è stato causato dalla proliferazione, nell’ultimo decennio, dei parrucchieri low-cost, filiali di grandi catene commerciali che offrono shampoo, taglio e messa in piega a prezzi stracciati, tra i 10 e i 14 euro, a seconda delle regioni.

TAGLI A PARTIRE DA 10 EURO. A Berlino e in Brandeburgo, ad esempio, Länder nei quali negli Anni 90 era diffuso il fenomeno della gita nella vicina Polonia per tagliarsi i capelli dai più economici parrucchieri polacchi, sono ormai spuntati come funghi grandi saloni di coiffeur pieni di apprendisti che offrono tagli più che decenti a partire da 10 euro: come in una catena di montaggio, giovani praticanti lavano i capelli, decidono con il cliente l’acconciatura, ci danno dentro con le forbici e poi passano direttamente alla cassa per riscuotere il pagamento e, nel caso, dare il resto.

PER I CLIENTI ASCIUGATURA DAI FA TE. L’asciugatura resta a carico del cliente, che deve fare da sé con fohn e gel: una piccola scocciatura simile ad esempio a quella della caccia al posto a sedere, quando in aereo si viaggia con Ryanair. Le gite in Polonia sono ora riservate solo ai fumatori o ai fan dei pieni di benzina (sigarette e petrolio sono ancora convenienti rispetto ai prezzi tedeschi) e alcune cittadine polacche di frontiera, un tempo imbottitesi di negozi di parrucchieri, sono state costrette a diversificare il loro tessuto economico.

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