Impressioni da Berlino #4: Dieci cartoline di una bellissima Berlino

Quarto appuntamento per Impressioni da Berlino. Dieci cartoline dedicate alla capitale tedesca, istantanee di momenti puri che possono e devono restare impressi nella memoria di questa città.

L’autrice si chiama Elisa Panzariello un architetto che ama definirsi “una che fotografa”. Da pochi mesi a Berlino la sua forza continua ad essere quella dell’avere uno sguardo nuovo sulla città. Curiosa, capace di guardare ciò che è ormai diventata un’abitudine per tanti, con gli occhi della prima volta. Come è giusto che sia.

Ad ogni cartolina, Elisa ha allegato una didascalia. Le sue impressioni.

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#1 Lietzenseepark, proprio dietro casa, nel cuore di Charlottenburg, è un’oasi verde in cui mi immergo ogni volta che posso. Sorseggiando una birra, seduta sul prato, il lago mi regala ogni volta giochi di specchi che mi riesce difficile non immortalare.

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#2 East Side Gallery: lo so che, raccontando di molti scorci della città, l’ho ripetuto spesso ma questo è il museo a cielo aperto per antonomasia. È lunga più di un chilometro ma quando la si termina, inevitabilmente si ha voglia di ritornare indietro e poi a capo ancora.

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#3 Questa sezione di tracciato, rimasto in posizione originale, si trova sulla Mühlenstrasse, a lato del fiume Sprea. Ci sono troppe cose su questo muro e mille passeggiate non basterebbero per poter rubare con gli occhi tutti i dettagli, i colori, le storie che vi sono impresse.

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#4 Dirimpetto scorgo l’East Side Hotel.

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#5 Ed anche qui, un altro simbolo della città richiama il mio obbiettivo: l’ormai storico graffito I Love Berlin.

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#6 Al centro di Breitscheidplatz, si erge verso il cielo la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e mai stata ricostruita. Ed è qui che la mia mente apre l’immagine della storica scena iniziale de Il cielo sopra Berlino. Praticamente attaccati ad essa, sorgono La scatola di cipria e il rossetto, rispettivamente la nuova chiesa e il suo campanile, opera nettamente in contrasto con lo stile delle costruzioni originali. Me ne innamoro all’istante.

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#7 Muri e graffiti, graffiti e muri. Sul tracciato che sovrasta il museo urbano Topographie des Terrors, oltre alle crepe e agli evidenti segni di deterioramento, la mano creativa dell’uomo si nota senza sforzi.

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#8 Attraversando l’Oberbaumbrücke, si ammira la Sprea che unisce (o divide?!) i quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg. Mentre perdo lo sguardo lontano, a cercare di scoprire la scultura Molecure Man, alle mie spalle il mercatino sul ponte rimbomba come musica sotto i portici del ponte.

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#9 Non potevo non visitare lo Zoologischer Garten, con il suo acquario. E qui, ma come ovunque, le meraviglie non sono solo all’interno delle teche. A volte basta semplicemente guardare, “attraverso”, oltre che vedere. Anche in una banale sala d’attesa.

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#10 E poi c’è Kreuzberg, di notte che poi non è notte, che mi riporta indietro nel tempo, quando arrivai in città con una valigia troppo pesante in mano e una giacca troppo leggera addosso. E poi c’è Kreuzberg che ti fa capire che io finora a Berlino, in fondo, non c’ero mai stata veramente.