Unconventional Berlin Diary: discutere a Boxhagener Straße

Mio “fratello” dice che sono polemica e che, nello specifico, avrei coinvolto in una conversazione ad alto tasso dialettico il povero cassiere di un cinema underground dove amiamo andare spesso, vicino a Boxhagener Straße. Il cassiere ha in qualche modo confermato, tra il serio e il faceto.

Intanto, non sono sempre polemica. C’è gente che mi ricorda in situazioni che hanno dato nuovo senso al termine slapstick o impegnata a parlare con animo lieto di tette e dei fratelli Marx e c’è persino un video in cui canto abbastanza male un frivolo brano di Eleonora Magnifico. Googleate.

Tutto questo per dire che non mi definirei uno di quei personaggi odiosi che vagano affermando la loro personalità attraverso il contrasto, semplicemente non penso che dissenso sia una forma di aggressività. Easy as pie.

Inoltre non sono stata affatto polemica con il giovane cassiere. Abbiamo solo iniziato a parlare dei massimi sistemi, di politica, di anarchia e delle lesbiche separatiste e io ho detto la mia, tutto qui. Alla fine sono tornata a casa con del giovane vino francese in corpo (nulla di memorabile, ma ormai avevo iniziato a bere del bianco), due pacchi di patatine al pepe, un’orrenda busta di patatine-noccioline e uno splendido DVD doppio, “Prova d’orchestra”, di Fellini, e relativi contenuti speciali.

Nota a margine: vicino al cinema c’è un’apparente macelleria, che a un’occhiata più attenta si rivela un negozio di pelouches. Ci sono il bancone, la vetrina, carne e insaccati esposti e appesi, solo che è tutto finto. La ragione per cui sia stata concepita un’idea simile mi risulta oscura, ma il risultato è così meravigliosamente affascinante da risultare metafisico.

Ci voglio assolutamente andare.
Seguitemi.
E che lo spirito di Fellini ci accompagni.

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♠Crazy horse–White Miles♠

Machete

Machete vive a Berlino dal 2013, in modo intelligente dal 2007 e in modo autoanalitico dal 2017.

Ama scrivere e girare il mondo e il suo più grande sogno è di poter combinare le due cose, un giorno. Ama anche la musica, il cinema, la letteratura e la serotonina.

A otto anni sperava che prima o poi qualcuno avrebbe inventato una pillola contro la morte.

Un po’ lo spera ancora.