Cosa sarebbe Berlino senza i suoi immigrati?

[© pixel0908 on Flickr / CC BY-ND 2.0]
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Nei giorni scorsi si è parlato a lungo del successo del referendum svizzero contro l’immigrazione, che avrà come conseguenza l’introduzione di un limite all’ingresso di lavoratori stranieri nella Confederazione Elvetica.

La consultazione popolare, voluta dal partito conservatore Udc, ha ottenuto più della metà di voti favorevoli (il 50,3%), a causa soprattutto del grande apporto del Canton Ticino, dove i “sì” hanno raggiunto il 70 per cento.

In seguito al sorprendente risultato – pochi, anche tra i promotori dell’iniziativa, avrebbero scommesso su una vittoria – c’è chi si è chiesto come sarebbe la Svizzera senza i suoi lavoratori immigrati. A cominciare dalla nazionale di calcio, che con le frontiere chiuse praticamente non esisterebbe.

Ieri, il tabloid tedesco BZ si è posto la stessa domanda riguardo alla città di Berlino: cosa sarebbe Berlino senza i suoi immigrati? I risultati sono interessanti e dimostrano che, se restassero solo i tedeschi, della città (e delle sue eccellenze) oggi non rimarrebbe molto.

A Berlino, ovviamente, non è in programma nessun referendum sull’immigrazione. Tuttavia, secondo un recente studio dell’Università di Lipsia, circa il 64% dei tedeschi temerebbe “l’invasione straniera” accusata di “mettere in pericolo il paese”.

Ecco, dunque, le conseguenze più rilevanti (e curiose) di una eventuale chiusura della frontiere a Berlino:

– Berlino avrebbe 520.000 abitanti in meno.

Kreuzberg perderebbe un terzo dei suoi residenti.

– 38.659 tra aziende e attività commerciali chiuderebbero, e con esse sparirebbero moltissimi posti di lavoro.

– Nell’ambito universitario, Berlino direbbe addio a 26.000 studenti e circa 310 professori: il 10 per cento del totale. Tra di essi, molte tra le migliori menti operanti nei laboratori di ricerca.

– La Deutsches Symphonie-Orchester Berlin perderebbe 27 elementi su 85. Personaggi di spicco della cultura berlinese come Daniel Barenboim (Staatsoper) o Barrie Kosky (Komische Oper) non ci sarebbero più.

– I lavori nei numerosi cantieri cittadini rallenterebbero istantaneamente: quasi il 50% dei muratori impiegati nelle costruzioni edili, infatti, non è tedesco.

– L’Hertha Berlino, prima squadra di calcio della città, saluterebbe 11 calciatori su 38: tra di loro il miglior marcatore (colombiano), il capitano (svizzero), l’allenatore (olandese).

Anche Il Mitte non esisterebbe, e non avrebbe più lettori. Già, ma quella è un’altra storia…