I only come out at night: same old story

 old story

Same old story. Punto la sveglia anche se non ho alcun motivo particolare per non dormire ad oltranza. Sono malinconico, senza un vero motivo. O forse sono incazzato, senza alcun motivo. Poco importa, l’unico modo per andare avanti è sbrigare faccende e stronzate che vanno necessariamente risolte mentre ho del tempo libero.  Per questo nuovo anno non ho alcun nuovo proposito. Ho cambiato i miei turni a lavoro, dopo i primi tre giorni della settimana sono libero di fare quello che voglio.  Il ritorno alla city è stato già molto party-oriented. A dire il vero è partito tutto da una semplice cena in Mitte, J. ha preparato un’ottima insalata con salse e frutta e straccetti di carne, devo imparare qualcosa da questa cucina tedesca. La cena si è tenuta piuttosto presto, anche se io sono arrivato con circa due ore di ritardo. Ad un certo punto erano già le due di notte e abbiamo deciso di andare al Bassy Club, c’era un party al quale non ero mai stato e al quale probabilmente non tornerò più. A casa, prima di uscire, ho avuto un piccolo incidente, ero accovacciato in camera da letto da quest’amica mentre lei si truccava e parlava con altri amici di qualcosa, quando, alzandomi, i leggings di latex che indossavo si sono aperti in due.  Non parliamo di un taglietto, si sono scollati del tutto. Sono felice questo sia successo lì, mi sono ritrovato in un attimo completamente nudo. Il coinquilino dell’amica, che adesso è rientrato in Inghilterra, mi ha dato un paio di pantaloni, ha detto che potevo tenerli, tanto lui sarebbe partito da lì a una settimana. Al Bassy ho ritrovato al bar una ragazza che anni fa fece una prova di lavoro in un café dove lavoravo io, a Prenzlauer Berg.  Lei non fu assunta (super punk girl) e quando la incontrai tempo dopo nuovamente, davanti ai bagni del Wild At Heartle dissi che era stata fortunata: da lì a poco avrei fatto causa al mio capo, una grandissima stronza che grazie al mio apporto adesso suppongo maledica tutti gli italiani.

Insomma la tipa al bar è stata davvero di grande supporto alle mie scarse finanze. Degli amici erano rimasti all’8MM, io avevo dato la mia t-shirt fatta per l’occasione ad un’amica, per cui temevo un po’ il freddo. “BAD BOY SNUFF TOY” sulla maglietta. Intanto ero anche finito in pantaloncini, only god knows. Il posto vicino stava per chiudere, stretta di mano qui e lì e siamo rientati al Bassy con un nuovo acquisto. Questa ragazza indossava un baseball cap e lo teneva molto basso sugli occhi, abbiamo parlato per tanto tempo, forse ore, anche lei lavorava al Bassy, ma non quella notte. Ad un tratto ho sentito un enorme sconforto calarmi addosso. La compagnia era piacevole, il party meno e mi guardavo attorno un po’ annoiato. Gente a caso ci provava e voleva inserirmi in situazioni alle quali non volevo partecipare. Ricordo un “You don’t have to be shy! Join us”, “Baby I’m not shy, I’m exclusive!“. Un ragazzino mi seguiva in ogni dove, la cosa stava diventanto angosciante, era sempre solo e non appena mi voltavo lo vedevo con questi occhioni di fuori, speed? Ecstasy? Troppo alcol? Come provava a parlarmi alzavo sempre l’indice e gli proibivo di dire alcunché.
Poco prima di andare via, mentre gli amichetti mi aspettavano all’ingresso, sono uscito dal bagno, ho visto un amico a un paio di metri e il ragazzino fuori-come-la-merda seduto su uno sgabello alto alla mia destra. Mi ha detto “Hey hey, perché non riesco ad interagire con la gente?”, qualcosa del genere. Sembrava stesse per piangere. Gli ho detto “È colpa tua! GUARDATI!” e ho raggiungo il mio amico, che mi guardava come se fossi stato troppo duro. Almeno altre tre volte avevo già dovuto spingere gente che non sapeva comportarsi. Era giorno quando siamo usciti, siamo tornati a casa per un ultimo bicchiere di vino. Verso le 10.00 del mattino sono andato via, mia sorella sarebbe atterrata da lì a poco ed io dovevo andare in aeroporto.

Un amico ha festeggiato il compleanno domenica notte. Qui si usa festeggiare la sera prima della data esatta, così da fare un brindisi a mezzanotte. Questi amici vivono qui vicino, sono uscito pure con le scarpe slacciate, le avrei tolte da lì a qualche minuto. Ho avuto un paio di piacevoli conversazioni, e poi un amico del festeggiato mi ha dato la ricetta di una torta di pasta frolla ripiena, una roba simile, è una ricetta che si tramandano da circa duecento anni in famiglia. Ieri ho ricevuto un sms da questi amici, il tipo ha chiesto loro di rettificare alcune quantità che aveva ricordato in modo errato. Molto carino da parte sua.
Sono stato invitato ad un party al Michelberger Hotel, ma non sono andato. Sono arrivato intorno alle 2.00 di notte, all’8MM qualcuno mi aspettava nascosto in un angolino da quasi due ore. Non ci siamo sentiti per un paio di settimane e quando non ci vediamo per un po’ siamo molto più carini del solito. La serata è trascorsa in modo delizioso, abbiamo perfino ballato, a un certo punto. Andrew era al bar e mi ha fatto un cenno come per dire che non avrebbe più servito da bere alla mia compagnia. Il divieto non è durato tanto. Ci hanno raggiunto altri amici dal Bassy e dopo qualche ora siamo andati a comprare una colazione per i ragazzi, a me non piace mangiare quando sono fuori casa. Siamo rientrati, qualcuno si è addormentato all’istante sul letto, qualcun altro si è fatto un instant coffee, qualcun altro erà gia sotto le coperte in attesa, io me ne sono stato seduto un altro po’ su un divano a bere un’ultima birra. Quando mi sono svegliato alcune ore dopo era tutto buio, a casa dormivano ancora tutti. Sono andato in bagno, mi sono rivestito e ho preso una birra dal frigo per la via. Mi sento sempre estremamente shabby quando esco da quella casa in pieno centro, tutti sono vestiti “da domenica pomeriggio” e io ho il trucco sfatto e il passo stanco.
A volte mi fa paura conoscere alcune case così bene. Fra un paio di settimane mi sono autoinvitato a cena a casa di qualcuno che per vie traverse mi ha, in un certo senso, proposto un lavoro. Gli ho detto che esigo una cena da lui, perché so che è un ottimo cuoco specializzato in cucina iraniana. Conosco casa sua tanto bene da rendere questo primo incontro a tratti imbarazzante, a tratti intrigante.

1978551_10152332656702884_8991540083716097930_oEin Arschloch è un verme metropolitano che vive soprattutto di notte.
Ama l’anatomia, l’arte e, paradossalmente, la campagna.
Odia i tovaglioli di carta, la plastica e svegliarsi al mattino.
Nightwalker, musicista, post-modern dj, D.I.Y. creative.
Ich bin kein Künstler, ich bin ein Arschloch.