I only come out at night: è già troppo tardi

Piove. Vivienne Westwood è andata a trovare un amico designer nella sua boutique qui a Berlino.
J. mi ha passato le cuffie ed io ho ascoltato questo brano in una personal durante un suo dj set. Due amiche vanno a vivere insieme ed un altro amico vive da nessuna parte. Ho mal di testa, la dentista mi manda a fare fisioterapia. Ultimamente soffro di paralisi del sonno. A volte, quando sono davvero molto stanco e sono reduce da lunghi weekend lavorativi con poche ore di sonno accumulate, mi fa quasi paura mettermi a letto. Non appena sento che sto per addormentarmi comincio ad avere allucinazioni uditive, a volte pure visive. Vanno insieme con le prime, tutto è veloce, ed è già troppo tardi. Non riesco ad addormentarmi del tutto, entro ed esco dai sogni, ma non riesco a muovermi. So di essere in camera mia, ma non riesco ad alzarmi o a svegliarmi. Quando finalmente ci riesco, mi alzo e vado in cucina, cerco di distrarmi, se mi rimetto a letto immediatamente, rischio di ricaderci nuovamente. Sono esausto.

Mi piace che tu lo stia odiando così tanto!“, dice ridendo. Io mi alzo, allaccio le scarpe e andando via dico “Sono esasperato”. Sono le quattro del mattino, la gente va al lavoro, uno si è perso per strada e mi chiede “Entschuldigung?”, io grido “WAAAAAS!”. Non sopporto più la gente ubriaca.
Da quando lavoro in bar mi rendo conto di quanto debba essere stato insostenibile io, in molte circostanze. Nell’ultimo anno ho ecceduto forse due volte. Alcuni dei miei amici non hanno autocontrollo, e so che arriveremo sempre al punto in cui mi incazzerò a bestia, ma per quieto vivere me la dovrò tenere. Vediamoci fino alla vostra seconda birra, se stappate la terza, io me ne vado. Tutto viene alterato, scenate, drammi, pianti, freakeness in genere, e io non ne posso più. Vediamoci solo per “un the” o “un caffè”. Vi voglio bene, ma è un pattern che si ripete, e non porta a nulla di buono. Un sms alle 8.30 del mattino che ti invita a Mauerpark non è un buon segno.

Avete presente quando fate cacare ma non avete alternativa che essere parte del flusso urbano? Sì che sapete di cosa parlo, vi vedo. Io sono un buon rappresentante di questa sciatta categoria. Tornando da un uno dei lavori diurni ho incontrato M., da qualche parte in Mitte. Non ci vedevamo da mesi, ha concluso un tirocinio e mi ha detto che la sua ragazza dovrebbe venire a fare da bouncer al club in cui lavoro.
Io e lui ci siamo conosciuti l’anno scorso alla Fête de la Musique, a Neukölln. Una mia amica, sua attuale ragazza, suonava in quell’occasione. Io ero al bar con lei per un drink, lui è passato, e l’ho invitato ad un mio dj set. Dovete immaginarlo molto bello, molto eclettico. Qualche tempo dopo si è presentato al dj set, mi ha abbracciato e io non sono riuscito a ricollegare gli eventi. Mi ha detto come erano andato le cose e mi ha anche chiesto se avessi lavorato in un certo techno club a Colonia. Si ricordava di me. È molto dolce e molto capace nel suo lavoro, fashion design. Sono felice le cose vadano bene con lei. Il cane della ragazza si chiama D.O.G., le lettere vanno pronunciate separatamente.

Sono stanco in modo indicibile. Sono stato ad un Ausflug col mio team. Dio! Mi bruciano gli occhi. Ho dormito tre ore e trenta minuti, mi sono svegliato alle sette e trenta, sono uscito alle nove e quarantacinque, sono arrivato con un’ora di ritardo. Chi si è avvicinato per salutarmi, si è trovato il palmo della mia mano davanti. Potrei vomitare da un momento all’altro. Sono salito in auto e ho sbiascicato fino a destinazione. Sapevo dove eravamo, avevo già guidato lì.  Sono venuto in macchina da Roma, anni fa.
Gli altri hanno raggiunto me e la mia autista con i mezzi, non appena sono arrivati, li ho baciati uno ad uno. Come di consueto, mi sono sentito in colpa per aver trattato tutti con astio. Con il team siamo andati in barca. Io sono un delfino. È stata una bella giornata, a mollo nei pressi di Potsdam con un gin tonic in mano. Era la prima volta che facevo il bagno in un lago.

1978551_10152332656702884_8991540083716097930_oEin Arschloch è un verme metropolitano che vive soprattutto di notte.
Ama l’anatomia, l’arte e, paradossalmente, la campagna.
Odia i tovaglioli di carta, la plastica e svegliarsi al mattino.
Nightwalker, musicista, post-modern dj, D.I.Y. creative.
Ich bin kein Künstler, ich bin ein Arschloch.