Colapesce e Baronciani a Berlino: “aspettatevi delle sorprese”

Photo by Cristiana Rubbio©

Il quindici settembre il cantautore Lorenzo Urciullo, più noto come Colapesce, e l’illustratore e grafico Alessandro Baronciani, si esibiranno sul palco dell‘Oblomov dando vita a un evento assolutamente particolare: un Concerto Disegnato. Lo spettacolo, di impianto quasi teatrale, combina musica e disegni in una cornice altamente suggestiva. Nella stessa occasione si terrá anche la presentazione in esclusiva del nuovo lavoro di Baronciani, “Come svanire completamente”, originalissimo libro a fumetti finanziato dai lettori.
Potete trovare tutti i dettagli sul luogo, sugli orari e sulla possibilità di avere una riduzione del prezzo del biglietto su facebook, nell’evento ufficiale. Di seguito, un intervista per i nostri lettori.

Alessandro baronciani photo
Photo by Cristiana Rubbio©

Colapesce e Baronciani, un cantautore e un illustratore. Vi preparate a salire sul palco dell’Oblomov con una formula che definite Concerto Disegnato. Vi va di spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta?

B.: Lorenzo suona sul palco in acustico e io disegno sul tavolo senza photoshop in mezzo al pubblico. Quello che disegno viene proiettato su uno schermo enorme dietro Lorenzo. I disegni durano esattamente come le canzoni. Alle volte finiscono un po’ prima, alle volte un attimo dopo. Chi viene al concerto guarda Colapesce, ascolta le canzoni, guarda me disegnare, guarda la proiezione dietro Colapesce, legge i testi che ogni tanto appaiono sullo schermo. In pratica si diverte perché può fare un sacco di cose mentre ascolta le canzoni.

Alessandro, dopo il successo de “La distanza”, realizzato a quattro mani, presenterai in esclusiva, qui a Berlino,il tuo nuovo lavoro: “Come Svanire Completamente”. Ce ne puoi parlare?

B.: “Come Svanire Completamente” è un libro in scatola formato da una quarantina di racconti sparsi all’interno. È un libro a fumetti un po’ sperimentale, impossibile da proporre alle librerie e alla grande distribuzione e infatti è nato grazie a una raccolta fondi nata sul mio sito. Ho venduto quasi 1700 copie e adesso, mentre scrivo, sono un po’ agitato perché presto andrò in stampa.

Che valore ha per voi l’improvvisazione e quanto diverse risultano le singole performance, quando vi esibite insieme?

Il Concerto Disegnato è uno spettacolo, ha momenti di improvvisazione, ma in realtà è strutturato e funziona come la sceneggiatura di un film o di un’opera teatrale, o meglio, di una commedia. Non ho mai capito cosa si intende per improvvisazione. In molti sono abituati a pensare che il disegno sia qualcosa di “improvvisato”. Qualcosa che funziona in base all’ispirazione del momento. In realtà penso che neanche il jazz funzioni in questa maniera e non so perché ci sia la brutta abitudine di pensare questo delle performance e delle arti figurative in generale. È un po’ come andare a teatro a vedere “Romeo e Giulietta” e chiedersi se in quell’occasione magari morirá soltanto Giulietta, così, tanto per improvvisare.

Alessandro, hai illustrato “Al di qua del Muro. Berlino 1989″, scritto da Vanna Vannuccini e ambientato a Berlino est. In che modo la capitale tedesca ha influenzato la tua creatività?

B.: “Al di qua del muro” è un libro di saggistica illustrata per ragazzi. L’idea è molto bella e sono contento di fare parte di questa collana. Si associa un romanzo a un tema storico o scientifico e lo si fa illustrare cercando di riportare il più possibile le immagini e le ambientazioni di quel periodo. Prima di cominciare a disegnare mi sono documentato moltissimo, guardando immagini di repertorio e film. Poi ho scoperto su Flickr che molte immagini avevano come hastag: Ostalgia. Che è un neologismo per indicare tutto quello che viene dalla Germania dell’est e anche una specie di malinconia per quel periodo in cui non c’era niente, ma è come se ci fosse stato tutto. Mi sono appassionato così tanto al lavoro che è venuta anche a me, la Ostalgia. Un giorno ho scoperto, quasi alla consegna del libro, che per un problema tipografico l’edizione italiana, invece di 112 pagine, avrebbe dovuto averne 128. Panico. Panico ovunque. Poi, sfogliando un catalogo in pdf di Konsument,un grande magazzino di Berlino Est, mi sono innamorato perdutamente delle carte da parati pubblicizzate. Così le ho ridisegnate in doppia pagina con i titoli dei capitoli, così da far diventare le pagine i muri di una casa di Berlino est. L’effetto ha funzionato a meraviglia. Il lavoro é arrivato alla fine e tanti amici in Germania mi hanno fatto i complimenti per il libro, ma soprattuto per le carte da parati.

Una domanda per Lorenzo: con che criterio hai scelto la tracklist di questo appuntamento berlinese?

L.: Come diceva Alessandro, il Concerto Disegnato è uno spettacolo dall’impronta teatrale e con i suoi momenti ben definiti: le canzoni saranno quelle dei miei primi due dischi più qualche cover. Aspettatevi delle sorprese, pensate proprio per queste date europee.

Venite da più di un anno di concerti insieme e di progetti realizzati con successo. A cosa vi dedicherete nei prossimi mesi?

Alessandro: Quando abbiamo iniziato non sapevamo dove saremo finiti. E oggi prima di partire per queste due date a Berlino e a Parigi, la soddisfazione è grande. Forse faremo altri concerti insieme. Per il resto sarò in giro a presentare il mio nuovo libro, che sarà spedito e quindi uscirà a ottobre, in contemporanea con il principale festival italiano di fumetti a Lucca.

Lorenzo: Ormai sono in tour da quasi due anni e sento l’esigenza di fermarmi per dedicarmi ad altri progetti. Quest’anno ho prodotto con Mario Conte l’album di Alfio Antico e spero di riuscire a fare qualche data in Europa anche con lui. Nel frattempo ho anche cominciato a dedicarmi alla scrittura per altri: sono co-autore con Alessandro Raina di “L’estate di John Wayne”, il brano di Raphael Gualazzi che sta spopolando nelle radio italiane e ci saranno altre collaborazioni in quel senso. Con Alessandro non sappiamo ancora cosa faremo. Il Concerto Disegnato sta per finire il suo ciclo, ma la nostra amicizia continua e sono sicuro che le nostre strade artistiche si incroceranno ancora.