Vendere libri usati agli studenti a Campus Westend? Vietato!

Foto © ValentinBetzer / Wikimedia Commons / CC BY-SA 3.0
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Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Campus Westend diventa sempre meno il campus più bello della Germania e sempre più il campus più paranoico d’Europa. Non c’è infatti campus universitario che non abbia un qualche angolo dove vengono venduti e scambiati libri usati. Del resto i libri all’università sono sempre a casa. Campus Westend rappresenterà una triste eccezione.

Lo scorso venerdì, Wolfgang Griesinger ha montato per l’ultima volta il suo mercatino ambulante per libri usati. Il permesso per l’occupazione dello spazio antistante l’ingresso a Campus Westend sito in Bremerstrasse infatti non é stato rinnovato e come riporta il diretto interessato – intervistato dal Frankfurter Rundschaud –non è stata comunicata alcuna motivazione.

Dal canto suo, il portavoce dell’università Dirk Frank ha giustificato il mancato rinnovo del permesso appellandosi a un presunto desiderio del comune, che a suo dire non vedrebbe di buon occhio la presenza di venditori ambulanti presso le entrate di Campus Westend. Insomma, Ponzio Pilato avrebbe fatto di meglio.

È doveroso precisare che un analogo provvedimento, ossia il mancato rinnovo del permesso di vendita, era già stato preso nei confronti di una bancarella che vendeva coppe di frutta a studenti, personale dell’università e passanti. Tra l’altro sia il mercatino del libro che la bancarella della frutta erano attività no-profit, ossia i proventi erano utilizzati per attività sociali.

Nel caso del mercatino, acquistando libri si sosteneva l’associazione Lesecafé und Altenhilfe Rhein-Main. Scopo di questa associazione è aiutare gli anziani in difficoltà nel trasloco o nel rinnovo dei loro appartamenti. Probabilmente è proprio la logica del donare, del no-profit, della cooperazione sociale a spaventare il governo universitario, ormai definitivamente impegnato nel trasformare l’università nella succursale di banche e multinazionali.

È quanto mai opportuno chiedersi perché il mercatino dei libri usati venga percepito come fastidio mentre, soprattutto nel Semesterferien, l’università è a disposizione di privati, che non solo organizzano convegni, meeting e quant’altro ma offrono anche lo spazio dell’università ai loro prestigiosi sponsor. È ormai consuetudine osservare nel piazzale antistante il Casino – uno degli edifici di Campus Westend – auto di grossa cilindrata con vetri scuri parcheggiate per far mostra di sé e dei loro proprietari. Nel quadro di questa disposizione dell’università, viene concessa anche l’autorizzazione a servizi di sicurezza privati. Fatto sta che proprio la presenza di questo servizio di sicurezza trasmette la sensazione di insicurezza, ma soprattutto trasforma uno spazio aperto e pubblico come l’università in uno spazio privato e chiuso.

Ora è lecito chiedersi anche con una certa preoccupazione, ma allo stesso tempo piglio critico, come mai una bancarella di libri usati rappresenta una presenza non gradita mentre occupazioni di spazio universitario chiaramente invasive siano accettate con estrema tranquillità. Il fatto che gli uni paghino e gli altri no, non è certo una risposta esauriente. Di fatto ció che è in gioco è la trasformazione dell’università, della cittá stessa di Francoforte e anche dei suoi cittadini…cosí mentre il manager diventa la silhouette della città, l’impegno sociale diventa presenza non gradita. Non è detto tuttavia, che tale situazione debba essere accettata passivamente.

 Ruggiero Gorgoglione

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