Brexit: affari in vista per Francoforte, meno per i suoi cittadini

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Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Il voto di settimana scorsa che ha sancito la Brexit, la volontà degli abitanti del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea, è stato accolto dalle borse di tutto il mondo come una specie di tragedia. Il panico non solo si è letto sui giornali, ma ha colpito direttamente anche i listini delle principali piazze finanziarie.

Tutto sembrerebbe volgere al peggio, ma solo pochi giorni e, almeno sui giornali di Francoforte, si sono iniziate a vedere le ghiotte possibilità che un’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe comportare.

Sul Frankfurter Rundschau viene riportato che l’amministrazione comunale già da tempo ha cominciato a prepararsi alla Brexit. Con Londra fuori dall’Europa, Francoforte acquista ancora più importanza sul piano finanziario e si candida legittimamente a diventare la porta d’accesso all’Unione Europea per il mondo dei capitali immaginari. C’è da aspettarsi l’arrivo di nuove aziende, secondo l’Oberbürgermeister, e nuovi posti di lavoro. Inutile precisare, si tratterà soprattutto di bankers o affini. Su questo terreno Francoforte compete con Parigi e Dublino, al pari candidate a offrire un’alternativa a Londra, ma la metropoli sul Meno offre la centralità non solo nell’Unione Europea ma anche della zona Euro (con la Banca Centrale) oltre che una invidiabile qualità della vita per le famiglie .

E proprio con la stessa ottica ragiona anche un investitore immobiliare intervistato sul Frankfurter Neue Presse. L’intervistato infatti si immagina un ulteriore possibile aumento dei prezzi degli immobili spinti dalla domanda crescente. Insomma, investimenti crescenti nelle costruzioni. Non manca nemmeno di annunciare i propri tempestivi investimenti in vista della possibilità di fare grandi guadagni quando effettivamente – e se effettivamente – i tanto attesi trasferimenti da Londra a Francoforte si verificheranno.

Certo, nota negativa per l’economia francofortese, la fusione tra la Borsa di Francoforte e quella di Londra sembra un’opzione sempre più remota. Dopo diversi tentativi, durati anni, proprio ultimamente sembrava che la situazione si fosse sbloccata ma il referendum consiste sicuramente in un duro colpo alla trattativa che ora è nelle mani del governo del Land. Tocca infatti al ministro regionale decidere se approvare o bloccare la fusione.


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Insomma, due notizie buone e una cattiva. Ma bisogna precisare che si tratta di notizie buone solo per l’economia. Non sembra infatti che possano effettivamente giovare alle classi meno abbienti della città, nè l’arrivo di ulteriori lavoratori dell’alta finanza, nè l’aumento di investimenti nel mercato degli immobili che porteranno a rialzo i prezzi. Non resta che confidare in una sapiente gestione del fenomeno da parte degli amministratori.

[ale.gra]

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