L’ebreo in vetrina: succede al Museo ebraico di Berlino

idoporat

Gibt es noch Juden in Deutschland?
Ci sono ancora ebrei in Germania?

Berlino, 2013. Decenni dopo l’Olocausto, sono ancora tanti gli interrogativi che i tedeschi si pongono riguardo al loro rapporto con gli ebrei. Nei giorni scorsi, presso le sale del Jüdisches Museum, è stata inaugurata una nuova provocatoria “installazione” con l’obiettivo di avviare un dialogo che porti – verosimilmente – a rispondere ad alcune di queste domande.

Chiuso all’interno di una scatola di vetro, l’artista israeliano Ido Porat risponde alle domande dei visitatori del museo. E’ stato lui, 34 anni, il primo “ospite” della mostra “The Whole Truth – everything you always wanted to know about Jews”, voluta fortemente dalla curatrice del museo Miriam Goldmann.

Un’iniziativa che ha causato diverse polemiche, soprattutto tra le alte cariche della comunità ebraica nel paese. “Perché non gli danno anche una banana e dell’acqua, alzano il riscaldamento e lo fanno sentire davvero bene accolto in quella gabbia di vetro?”, ha ironizzato Stephan Kramer, segretario della Federazione degli ebrei in Germania.

Goldmann non si è sottratta alle critiche: “Ci aspettavamo che qualcuno potesse trovare l’iniziativa oltraggiosa“, ha spiegato all’Associated Press. “Ma ci sta bene. Il nostro scopo era quello: provocare, ma suscitando interesse”. E le reazioni di chi è stato al museo nei giorni scorsi, a quanto pare, le danno ragione.

Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa molti visitatori hanno voluto chiedere a Porat informazioni sulla sua religione, sulla sua terra, sugli usi e costumi tipici dell’ebraismo. E lui stesso ha commentato: “Mi sono sentito un po’ come un animale allo zoo, che è come ci si sente in realtà ad essere un ebreo in Germania”.