A Berlino l’ex sede della Stasi diventerà un campus per la democrazia

© Ben Garrett / CC BY 2.0
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A Berlino, nel quartiere di Lichtenberg, in un quadrilatero compreso tra Frankfurter Allee, Ruschestraße, Normannenstraße e Magdalenenstraße, sorge la cosiddetta Stasi-Stadt, la “città della Stasi”.

In questa area, fino al 1989, trovò spazio il quartiere generale del Ministero per la Sicurezza di Stato (MfS) della DDR, che operava sotto il motto “Schild und Schwert der Partei”, “Lo scudo e la spada del partito”.

Nel 1990, due mesi dopo la caduta del muro, i dimostranti  di Berlino Ovest occuparono le strutture, decretando di fatto la fine del MfS; poco più tardi, un comitato propose di trasformarle in un memoriale e in un luogo di ricerca.

Una proposta che trovò il consenso del governo federale; così, nel novembre del 1990, all’interno dell’edificio numero 1 del complesso (il più grande), aprì i battenti lo Stasi Museum, di cui vi abbiamo già parlato qui.

Oggi, quasi venticinque anni dopo, la fisionomia dei suoi spazi sta nuovamente per cambiare. Negli edifici dove un tempo alloggiava il braccio armato della repressione, infatti, sorgerà un grande “Campus per la Democrazia”.

Il Campus sarà composto da tre “pilastri”: lo Stasi Museum, una grande mostra a cielo aperto sull’opposizione non violenta alla Sozialistische Einheitspartei Deutschlands (SED), l’intero archivio del Commissariato Federale per gli Archivi della Stasi.

Quest’ultimo è composto da 111 chilometri di documenti, 39 milioni di schede di indicizzazione, 1,8 milioni di diapositive e ben 30.000 pellicole video. L’archivio non resterà stipato in un magazzino, come è oggi, ma rimarrà accessibile per i ricercatori, i giornalisti e soprattutto per i cittadini interessati.

Oltre a quanto detto, l’ex quartier generale della Stasi dovrebbe diventare un luogo di apprendimento per la democrazia, «da utilizzare come luogo di educazione e sviluppo della resistenza alla dittatura», ha spiegato il coordinatore del progetto Roland Jahn.

Sono attesi in questo senso colloqui tra CDU e SPD, i due principali partiti della città, affinché si arrivi ad un progetto congiunto e condiviso da una grande maggioranza che goda di una sicurezza finanziaria a lungo termine. Parteciperanno anche i Verdi, che hanno sostenuto il progetto sin dall’inizio.