Berlinale 2015, un Orso d’Oro a Wim Wenders: 10 frasi “cult” del regista tedesco

© Thiago Piccoli / CC BY 2.0
© Thiago Piccoli / CC BY 2.0

Era destino, ora è ufficiale. Nel febbraio 2015, in occasione del prossimo Festival del Cinema di Berlino, la città tedesca premierà il suo regista-simbolo, la sua icona più rappresentativa: Wim Wenders.

Wenders, che oggi ha 69 anni, riceverà l’Orso d’Oro come riconoscimento ad una straordinaria carriera, che lo ha portato a vincere la Palma d’Oro a Cannes (nel 1984), il Leone d’Oro a Venezia (nel 1982) e l’Orso d’Argento alla Berlinale (nel 2000).

«Il suo lavoro come regista, fotografo e autore ha attraversato diversi generi, plasmando la nostra storia cinematografica e ispirando intere generazioni di registi», ha detto Dieter Kosslick, direttore della rassegna filmica internazionale.

Nato a Düsseldorf nel 1945, Wenders ha realizzato più di 60 film, tra cui alcune pellicole entrate nella storia del cinema come Lo Stato delle Cose (1982), Paris, Texas (1984), Il Cielo sopra Berlino (1987) e Buena Vista Social Club (1999).

In omaggio alla sua figura, la Berlinale 2015 proietterà dieci pellicole della vastissima produzione di Wenders. Noi, invece, abbiamo raccolto alcune delle sue citazioni più significative, per celebrare uno dei talenti più cristallini del cinema tedesco e internazionale.

1. Ogni film che sostiene che le cose possano essere cambiate, ai miei occhi, è un grande film.

2. Uno dei presupposti del successo è la mediocrità.

3. I registi ad ogni film vedono anche per gli altri. È un atto di grande responsabilità. Si possono anche mettere i paraocchi per gli altri. Il regista non fa solo vedere, ma fa vivere una storia, fa ascoltare musica.

4. Oggi, l’intrattenimento enfatizza costantemente il messaggio che le cose siano meravigliose così come sono. Ma esiste un altro tipo di cinema, secondo il quale il cambiamento è possibile e necessario e tocca a noi.

5. Tutto ciò che conta nel cinema è inspiegabile.

© Canadian Film Centre / CC BY 2.0
© Canadian Film Centre / CC BY 2.0

6. In un certo senso sono diventato narratore contro la mia volontà, e credo che dai miei primi film emerga con chiarezza questa mia sfiducia nelle storie. Mi pareva che introducessero immediatamente un elemento di bugia, come un’assenza di verità, mentre invece ogni singola immagine possiede in sé tutta la verità necessaria, che va subito persa appena quella stessa immagine viene inserita in un contesto.

7. Il mio sogno è un’alta definizione che ci aiuti a migliorare la nostra sensibilità per il reale; l’incubo invece che cancelli ogni fiducia in immagini capaci di farsi portatrici di verità.

8. Ci sono dei film nei quali non si può scoprire niente perché non c’è niente da scoprire; tutto salta agli occhi e tutto è fatto perché si comprenda e si veda sotto tale angolazione e in maniera univoca.

9. Per anni, tutto quello che sembrava stessi facendo era fare pressioni ai politici e convincerli che la cultura europea avesse bisogno di film, e che dovessimo proteggerla.

10. I film sono qualcosa che le persone guardano in tutto il mondo perché ce n’è un bisogno diffuso.

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