Berlin Visions, la Berlino degli illustratori: Tempelhofer Feld

Tempelhofer Feld (1)

Questa è “Berlin Visions”, la nostra rubrica destinata a disegnatori, illustratori e in generale a chiunque abbia rubato un’immagine di Berlino. Oggi ce ne andiamo a Tempelhofer Feld… ma prima un appello.

Se volete partecipare anche voi, segnalateci le vostre creazioni all’indirizzo [email protected] e noi saremo felici di ospitare il vostro personalissimo scorcio della nostra città preferita.

Tempelhofer Feld (2)
Tempelhofer Feld. Berlin Visions, Emma Marongiu

Tempelhofer Feld e il musicista senza pensieri

Questa volta Emma Marongiu ha “avvistato” un musicista senza una scarpa nei pressi del Tempelhofer Feld, originariamente piazza d’armi e per sfilate e diventato uno dei simboli di Berlino. Con i suoi 6km per correre in bici, fare jogging, passeggiare, e con tutto lo spazio del mondo a disposizione per fare un picnic, bere una birra guardando il cielo o suonare, come in questo caso, questo spazio è per molti un orizzonte a cui tendere. Anche solo per un’ora o per un fine settimana.

Sembra difficile, guardando il trasognato ritratto urbano di Emma, pensare all’origine militare di questo spazio così aperto e libero, ma il destino di Berlino sembra ormai essere quello di continuare a sorprenderci con il suo eterno divenire. E Tempelhofer Feld continua a essere, per molti, un luogo in cui staccare la spina e sentirsi liberi, lontani dalla frenesia del centro e dalla sua incredibile velocità.

Per oggi è tutto. Continuate a seguirci!


Schoenleinstraße

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Emma Marongiu, breve nota biografica.
Sono nata in Sicilia, ma cresciuta in Sardegna: un’isolana D.O.C., peluria inclusa.
Mia madre sostiene di aver scelto il mio nome leggendo Jane Austen, ma secondo me pensava a quell’altra che si ammazza con l’arsenico.
Dopo aver conseguito il diploma in illustrazione presso la Scuola Internazionale di Comics e la laurea in comunicazione pubblicitaria a Roma, mi sono trasferita a Bologna e poi a Berlino. Il perché rimane un mistero da sondare in una seduta spiritica con Freud.
Disegno perché non so fare nient’altro.

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